Octubre 16

¿Cómo conocemos?, ¿cómo pensamos?
viernes 16 de octubre - 19 y 30 hs.
Un momento colectivo desde donde pensar juntos, pensar con otros "sin paranoia unitaria y totalizante"
En tiempos donde el pensamiento se confunde con la repetición de ideas y donde las ideas heredadas no se ponen en discusión, en medio de todo esto la apuesta es salir del pensamiento chatarra y perezoso para adentrarnos en las profundidades y en las superficies de un pensamiento sín casilleros cerrados que encajonan las realidades, atreviendonos a aceptar el riesgo de empezar de nuevo, sabiendo que la creación es siempre resistencia.

Confirmar participación por mail

Taller de escritura sin control

Taller de escritura sin control

Todos los géneros…Literarios, claro.

No hay recetas mágicas
nadie puede enseñarte a escribir,
sólo ayudarte a sacar el monstruo que llevás dentro.

No te corregimos,
apenas ponemos los puntos sobre las íes.

El taller tendrá una duración de 8 encuentros (2 meses)
una vez por semana.
Costo: $200 mensuales
Becas para casos especiales.

Coordina: Isabel Gallo

Académicos recalcitrantes abstenerse.

Viernes 2 Fabrizio de Andre y Vino de Clavo!

http://www.youtube.com/watch?v=5iGoQ-0yb7E

2357_foto1.jpg

Este viernes 2 nos juntamos en el Ateneo a terminar el vino que quedo de clavo con la excusa de ver videos de Fabricio De Andre, quiza, alguien se anime y antes de llegar al momento lamentable de la borrachera donde se suele escuchar: Vamo arriba la anarquia…Hip…Hip..hjiiip o Salu y revolucion socia..dale loco fiame una, a cambiar de verso…Bueno, casi siempre cambiamos de verso…Bien, intercambiemos versos y escuchemos poesia.
AAAA! no se olviden! NO SE FIA!!! Y la revolucion social y todas esas cosas la acemo el sabado.

IL BOMBAROLO

Chi va dicendo in giro
che odio il mio lavoro
non sa con quanto amore
mi dedico al tritolo,
è quasi indipendente
ancora poche ore
poi gli darò la voce
il detonatore.

Il mio Pinocchio fragile
parente artigianale
di ordigni costruiti
su scala industriale
di me non farà mai
un cavaliere del lavoro,
io son d'un'altra razza,
son bombarolo.

Nello scendere le scale
ci metto più attenzione,
sarebbe imperdonabile
giustiziarmi sul portone
proprio nel giorno in cui
la decisione è mia
sulla condanna a morte
o l'amnistia.

Per strada tante facce
non hanno un bel colore,
qui chi non terrorizza
si ammala di terrore,
c'è chi aspetta la pioggia
per non piangere da solo,
io son d'un altro avviso,
son bombarolo.

Intellettuali d'oggi
idioti di domani
ridatemi il cervello
che basta alle mie mani,
profeti molto acrobati
della rivoluzione
oggi farò da me
senza lezione.

Vi scoverò i nemici
per voi così distanti
e dopo averli uccisi
sarò fra i latitanti
ma finché li cerco io
i latitanti sono loro,
ho scelto un'altra scuola,
son bombarolo.

Potere troppe volte
delegato ad altre mani,
sganciato e restituitoci
dai tuoi aeroplani,
io vengo a restituirti
un po' del tuo terrore
del tuo disordine
del tuo rumore.

Così pensava forte
un trentenne disperato
se non del tutto giusto
quasi niente sbagliato,
cercando il luogo idoneo
adatto al suo tritolo,
insomma il posto degno
d'un bombarolo.

C'è chi lo vide ridere
davanti al Parlamento
aspettando l'esplosione
che provasse il suo talento,
c'è chi lo vide piangere
un torrente di vocali
vedendo esplodere
un chiosco di giornali.

Ma ciò che lo ferì
profondamente nell'orgoglio
fu l'immagine di lei
che si sporgeva da ogni foglio
lontana dal ridicolo
in cui lo lasciò solo,
ma in prima pagina
col bombarolo.

Unless otherwise stated, the content of this page is licensed under Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License